Gaddo della Gherardesca è una figura storica italiana, principalmente noto per essere stato figlio del Conte Ugolino della Gherardesca. La sua fama è legata principalmente al tragico episodio narrato da Dante Alighieri nel XXXIII canto dell'Inferno nella Divina Commedia.
Secondo il racconto dantesco, Gaddo, insieme al padre Ugolino e ai suoi fratelli e nipoti (tra cui Uguccione, Brigata, e Anselmuccio), fu imprigionato nella Torre della Muda a Pisa. Furono sigillati vivi e lasciati morire di fame. Dante descrive in modo particolarmente toccante la disperazione di Ugolino e dei suoi figli, con un accento particolare sulla morte di Gaddo, che, secondo la narrazione, morì ai piedi del padre.
La veridicità storica dell'episodio è dibattuta, ma la potenza narrativa di Dante ha reso la storia di Ugolino e dei suoi figli, tra cui Gaddo, un simbolo universale di ingiustizia, crudeltà e sofferenza familiare. Il destino di Gaddo è, quindi, indissolubilmente legato alla figura del padre e alla terribile sorte che li accomunò.
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